Flora della riserva

Flora della riserva

La vegetazione di Monte Pellegrino e del Parco della Favorita, nel corso del tempo ha subito sconvolgimenti totali rispetto a quella originale, che includeva la maggior parte delle specie caratteristiche della macchia mediterranea.

La Riserva ha una elevatissima biodiversità vegetazionale fra i quali figura un cospicua rappresentanza dell’ endemismo siciliano.

Le caratteristiche pareti ripide di Monte Pellegrino hanno permesso, nel corso dei secoli, di

conservare parte della sua flora dal disturbo antropico. In questi habitat è possibile ammirare alcuni endemismi siciliani tra cui il Garofano rupestre, una specie interesse comunitario, il Cavolo rupestre, l’Erba perla mediterranea, l’Euforbia di bivona, la Vedovina delle scogliere, il Fiordaliso delle scogliere, la Violaciocca, il Sedum rupestre, il Perpetuino delle scogliere, il Finocchio di Boccone, l’Iberide florida e la Palma nana, chiamata“ scupazzu” perché un tempo utilizzata per fabbricare scope.

All’interno della Riserva è inoltre presente un arbusto spinoso denominato Giuggiolo comune (ziziphus lotus) la cui estrema rarità, a livello nazionale, ha determinato la sua inclusione nel Libro Rosso delle Piante d’Italia, prima come “vulnerabile” poi come “gravemente minacciata”.

La parte sommitale del monte, oggi segnata dall’incendio del 2016, è ricoperta da rimboschimenti a Pino domestico, Pino d’Aleppo, Cipresso comune, per quanto riguardale conifere, mentre l’Eucalipto per le latifoglie.

Nel sottobosco dei rimboschimenti sono presenti lo Stracciabrache, il Corinoli comune, l’Asparago spinoso ed alcune essenze della macchia mediterranea, segno di un processo di rinaturalizzazione in atto.

La Riserva, ed in particolare il bosco di S. Pantaleo, conserva ambienti naturali a macchia boscaglia, che rappresentano le ultime testimonianze di quello che era la copertura vegetale naturale del palermitano. In questi ambienti e nei boschetti oramai naturalizzati del Parco della Favorita troviamo il Leccio, il Frassino da manna, il Lentisco, il Terebinto, l’Alloro, il Corbezzolo, l’Alaterno, l’Olivastro, l’Ilatro comune.

Ben rappresentata è la macchia ad Euforbia arborea, Ferula, Asfodelo mediterraneo, Asfodelo giallo, Assenzio, Pungitopo, Legno puzzo e tante altre.

Di grande interesse è la presenza, ai margini della riserva, dell’unica stazione del palermitano di Euforbia seghettata (Euphorbia serrata).

Per quanto riguarda il Parco della Favorita, l’impronta dell’uomo ha profondamente influito sull’attuale vegetazione rappresentata dagli agrumeti (mandarini, aranci e limoni) in cui lo strato erbaceo è caratterizzato dall’Acanto, dalla Borragine e dall’invasiva Acetosella gialla.

Nel cuore del Parco della Favorita, si offre agli occhi dei visitatori l’inaspettato, lussureggiante e intricato Bosco Niscemi, un serbatoio di biodiversità in pieno centro urbano. Si tratta di un ceduo invecchiato costituito da Leccio (Quercus ilex), Fillirea (Phillyrea latifolia), Corbezzolo (Arbutus unedo) nello strato arboreo e da Terebinto (Pistacia terebinthus), Lentisco (Pistacia lentiscus) ed il Viburno (Viburnum tinus) nello strato arbustivo. Tra le specie arboree sporadiche sono presenti il Bagolaro (Celtis australis), l’Orniello (Fraxinus ornus) e l’Albero di giuda (Cercis siliquastrum).

Oltre alle specie già menzionate, che fanno parte deiboschetti naturalizzati, nel Parco  sono presenti il Carrubo, l’Olmo campestre, la Lentaggine, il Mirto, il Biancospino e il Sommacco.

Di notevole importanza è la presenza all’interno della Riserva del “Patriarca della Favorita”, un Ulivo di oltre 1.000 anni che presenta una circonferenza massima di circa 11,00 m. ed un diametro medio di 3,50 m.

Inoltre la vicinanza alla città causa notevoli problemi di inquinamento da specie esotiche come l’Ailanto, il Fico d’india, il Falso cotone, l’Acacia orrida e il Penniseto allungato spesso in contrasto con il Barboncino mediterraneo e la Disa o Tagliamani.

Infine, di grande interesse scientifico, sono le Orchidaceae, censite in 27 specie e 4 ibridi naturali fra cui l’Ofride a mezza luna (Ophrys lunulata), specie prioritaria per la Direttiva Habitat, la Serapide maggiore (Seriapia vomeracea), Orchidea lattea (Orchis lactea), Ofride fior di bombo (Ophrys bombyliflora), Ofride di Bertoloni (Ophrys bertolonii), l’Orchidea cornuta (Orchis longicornu), l’Ofride palermitana (Ophrys sphegodes panormitana) e l’Omini nudi (Orchis italica)

La riserva ospita infine una ricca comunità micologica, con diverse specie eduli, come il comune Prataiolo, i Funghi di Ferula ed alcune specie di Boleti.